La carta geografica: "tra i prodotti dell'umana attività, uno dei più insigni e dei più meravigliosi"

Venerdì 01 Giugno 2012 22:56
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La citazione che segue - bel passaggio introduttivo tratto da un saggio di cartografia fine ottocentesco - delinea a nostro avviso con efficacia i tratti peculiari della carta geografica e il suo contributo significativo alla cultura e 'umana attività':

"Tra i prodotti dell’umana attività, uno dei più insigni e dei più meravigliosi è la carta geografica, non tanto forse a motivo delle quantità di fatti, che, in spazio esiguo ed in modo chiaro ed evidente coordinati, propone all’occhio dell’osservatore, quanto perché essa si presenta come il risultato ultimo di una ammirabile coalizione di vari rami dello scibile umano, associati ad un fine comune [...]. Dai più astrusi problemi dell’alta geodesia, dalleAtlante Mercatore Palazzo Poggi Bologna formule astronomiche più complicate e difficili, ai sottili tratteggi, con cui il bulino dell’incisore, o la penna del calligrafo, delicatamente carezzano il rame o la pietra, dalle determinazioni delle coordinate geografiche, o dalle osservazioni ipsometriche, fisiche o naturalistiche, raccolte con diligenza squisita dal viaggiatore, allo studio dei colori e a quello dei processi fotografici, una serie infinita di operazioni disformi fra loro, si legano in una catena ordinata e metodica, obbligando interi gruppi di scienze a dar la mano ad interi gruppi di arti, e belle e industriali, per costipare in uno spazio limitato i risultati di elaborazioni di indole diversissima.

Ond’è, che all’importanza che di consueto si attribuisce alla carta geografica, appunto perché essa soddisfa al bisogno di rappresentare in forma piccola e quindi maneggiabile, in modo evidente, proporzionale e possibilmente completo, la terra o parte di essa, coi suoi accidenti e colle sue circostanze, va, a nostro avviso, ad aggiungersi quest’altra, ch’essa rappresenta o può rappresentare nella storia del pensiero e dell’attività umana un punto di concentrazione e di sintesi da crearla quasi un «monumento» atto a fissare gli stadi di progresso o di regresso nella estrinsecazione di tale pensiero e di tale attività"

Giovanni Marinelli, premessa al Saggio di cartografia della regione veneta (Venezia, Tip. Naratovich), 1881

Ultimo aggiornamento Venerdì 01 Giugno 2012 23:09