Home News Le vedute “Boulogne” di De Rogissart: viaggio tra le fonti alla ricerca di risposte

Le vedute “Boulogne” di De Rogissart: viaggio tra le fonti alla ricerca di risposte

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Les Delices de l’Italie è sicuramente un’opera che dà molteplici “grattacapi” a un giovane collezionista: quale il nome esatto dell’autore? O meglio, degli autori? quante edizioni sono state pubblicate? E in quali anni? Questa nota riepiloga quanto è stato possibile reperire finora consultando numerose fonti, incrociandole quindi con i riscontri de visu sulle opere in collezione BolognArt. Non possiamo dire di avere raggiunto risposte definitive sui vari temi, pertanto potranno esserci aggiornamenti in futuro e, perché no, grazie al contributo di qualcuno che sta leggendo queste poche righe.

Ma partiamo dal nome di battesimo di De Rogissart. La prima annotazione su questo aspetto riguarda l’assenza totale di riferimenti a questo autore nel Dictionary of Mapmakers di R.V. Tooley (1979). Ciò premesso, per l’attendibilità e la completezza paratestuale Cremonini (1979) diviene la fonte primaria a cui rivolgersi. L’autore menziona sempre e solo “Rogissart”, riportando queste informazioni nelle tre edizioni che vi sono dettagliamente descritte: 1706, Leida (“Par le S.r. De Rogissart” (…) “Chez Pierre Vander Aa”); 1712, Berlino (“(…) Msr. De Rogissart”) e 1743, Amsterdam (“Chez Pierre Morlier”). Anche il Brighetti (1979) cita solo “De Rogissart” in entrambe le edizioni di Les Delices de l’Italie che contempla (n.60 e n.61 della sua raccolta). È Alberghini (raccolta su Ferrara, 2008) a riportare l’attribuzione a “Francois”, pur anch’egli con informazioni biografiche nel complesso sommarie (“Parigi attivo nei primi decenni del XVIII secolo”). Da ricerche sul web, per “De Rogissart” sono emerse altre occorrenze di accostamenti a “Francois” (Antiquarius di Roma, in primis) ma anche, in fonti secondarie meno specializzate, ad “Alexandre”.

Altro punto di indagine, il secondo autore, H***. Mai menzionato da Alberghini, Cremonini in tutte e tre le edizioni che descrive cita “H(avard)” come co-autore. Il Brighetti, invece, menziona “&H***” solo relativamente alla seconda delle due edizioni che riporta (1707), aggiungendo queste note: “L’opera del De Rogissart del 1706 fu ristampata l’anno successivo in quattro volumi, con la collaborazione di Hovard, che cela il suo nome con la lettera H, seguita da tre stellette”.

Passiamo dai nomi degli autori al numero di edizioni e agli anni di pubblicazione. L’esistenza di informazioni discordanti è in parte già emerso nei due paragrafi precedenti ma la questione merita un approfondimento essendo un aspetto storico-collezionistico assai rilevante. Come anticipato, Cremonini menziona tre edizioni di Les Delices de l’Italie (1706, 1712, 1743) mentre Alberghini due. E queste due (Leida e Parigi) le attribuisce rispettivamente agli anni 1705 e 1706 con uno slittamento di un anno sia rispetto al Brighetti (Leida 1706 e Parigi 1707) sia rispetto al Cremonini (per l’unica edizione in comune, appunto la prima di Leida). Inoltre Alberghini si pronuncia – da quanto emerge in questa nota probabilmente erroneamente - sull’esistenza di “due sole edizioni conosciute”. Quindi, abbiamo individuato 4 edizioni certe (le 3 del Cremonini e quella del 1707 parigina del Brighetti). Anche in questo caso un rapido sguardo al web fa emergere occorrenze su un’edizione/datazione 1709, di cui approfondiremo meglio in futuro l’attendibilità.

Ma arriviamo all’ultimo aspetto, quelle delle differenze tra le varie incisioni/edizioni e quindi alla datazione delle opere in collezione, anche rispetto alle informazioni relative alle opere fornite a suo tempo dai venditori di provenienza. Qui sono fondamentali le documentazioni fotografiche di Alberghini e Brighetti. Il Brighetti descrive con puntualità le differenze delle vedute bolognesi nelle due edizioni - 1706 e 1707 - di Les Delices de l’Italie. Quelle del 1707 riportano l’indicazione del volume in cui sono state pubblicate, Tomo I di quattro, un differente numero di pagina e soprattutto hanno la peculiarità della stampa in controparte. “Tom.I pag 211” sono i riferimenti specifici riportati anche nella prima veduta entrata in collezione BolognArt, attribuita dall’allora venditore all’edizione del 1712 (?, luogo di pubblicazione Amsterdam?). La sola indicazione della pagina (“pag. 121”) caratterizza invece la seconda veduta, proveniente da un antiquario che la datò 1706. Anticipiamo quanto seguirà, che nel primo caso proporremo una nuova datazione mentre nel secondo tutto torna. Ma queste differenze sono le uniche tra le incisioni? La documentazione fotografica di Alberghini è utile ad aprire un nuovo interrogativo o meglio la risposta alla precedente domanda. No, non sono solo due. O meglio sono due per Alberghini ma quelle che vi sono fotografate sono molto più differenti tra loro rispetto a quelle citate dal Brighetti. In particolare la prima, molto simile, presenta altre differenze e la separazione tra “Tom. I “ (a sinistra del titolo “Boulogne” nell’ornato) e il numero di pagina (a destra dell’ornato come le altre). Ed è questo punto che accomuna la terza veduta BolognArt, l’ultima acquisita dagli Stati Uniti. Ma come detto la datazione 1705 di Alberghini non sembra trovare conferme così come appare inattendibile la datazione (1704?) del venditore americano di provenienza della terza veduta BolognArt, dando ormai per assodato l’anno 1706 per la prima edizione dell’opera a Leida. Per esclusione quest’ultima e terza “versione” dell’incisione verrebbe da ricondurla all’ultima edizione olandese del 1743. Ma gli elementi sono ancora insufficienti per considerarla una conclusione attendibile e supportata da evidenze. Cerchiamo quindi ulteriori riscontri, ad esempio nelle dimensioni delle vedute, che sono ovviamente riportate da tutti gli autori citati, Brighetti, Cremonini e Alberghini (anche se quest’ultimo descrive le incisioni di Ferrara quindi sarà usato solo come benchmark indiretto soprattutto con il Cremonini).

Prima, per non rischiare di confondere più che chiarire, sintetizziamo in una tabella le informazioni e la documentazione raccolta:

Brighetti

Cremonini

Alberghini

BolognArt

1)

Autore/autori

De Rogissart

Rogissart e H(avard)

Francois De Rogissart

"Pag.121"

Stemma pontificio a sx

Stemma Bologna a dx

Stemma Bologna con scritte “libertas”

145x100

ESITO: OK! corrisponde alla Veduta (2)

anno

1706

1706

1705*

dimensioni

145x100

145x100

-

luogo

Leida

Leida

Leida

diciture

 “pag. 121”

“pag. 121”

-

Altre note

Stemma pont. a sx, stemma di Bologna a dx, scritte Libertas

Ferrara a pag. 114

Ferrara - numero di Tomo e di pagina separati dall’ornato. Stemma pont. a dx Pag. 269

Non corrisponde

 

2)

Autore/autori

De Rogissart & H(***)

-

Francois De Rogissart

"Tom. I pag. 211" (entrambi a dx dell’ornato)

Stemma pontificio a dx

Stemma Bologna a sx

Stemma Bologna senza scritte “libertas”

143x100

Leggera differenza di millimetratura in larghezza, probabilmente sfuggita al Brighetti insieme con la differenza della mancanza della scritta “Libertas” (mentre invece cita quella di “tours/tour” per la veduta delle due torri)

ESITO: OK! corrisponde alla Veduta (1)

 N.B. Differisce in altri particolari dalle altre due vedute in collezione

anno

1707

-

1706*

dimensioni

145x100

-

-

luogo

Parigi

-

Parigi

diciture

 “Tom. I pag. 211” (tutto a dx dell’ornato)

-

-

Altre note

In controparte, stemma di Bologna a dx, stemma pontificio a sx

-

Ferrara - numero di Tomo e di pagina entrambi a destra dell’ornato. Stemma pont. a sx. Pag. 202

Non abbiamo il riscontro certo del numero di pagina ma può corrispondere

 

3)

Autore/autori

-

Rogissart e H(avard)

-

Non in collezione

anno

-

1712

-

dimensioni

-

145x103

-

luogo

-

Berlino

-

diciture

-

nessuna

-

Altre note

-

-

-

 

4)

Autore/autori

-

Rogissart e H(avard)

-

 “Tom. I” (a sx dell’ornato) e “pag. 177” (a dx dell’ornato)

Stemma pont. a sx

Stemma Bologna a dx con scritte “libertas”

143x99

ESITO: differenti indicazioni di pagina. Quella del 1743 non può essere l’edizione della Veduta (3) che rimane non databile con certezza

anno

-

1743

-

dimensioni

-

143x99

-

luogo

-

Amsterdam

-

diciture

-

“pag. 211”

-

Altre note

-

Ferrara a pag. 202

-

Bene. Nell'ultima colonna a destra della tabella soprastante sono riportate le conclusioni per quanto riguarda le opere in collezione BolognArt:

  • una veduta ridatata (da 1712 a 1707) rispetto alle informazioni ricevute dal venditore
  • una veduta correttamente attribuita (1706), a conferma delle informazioni ricevute dal venditore
  • una (numero di tomo e di pagina separati dall’ornato) non attribuibile a nessuna delle 4 edizioni

Interessante notare come quest’ultima veduta non attribuibile alle edizioni conosciute appartiene molto probabilmente alla medesima della prima veduta di Ferrara di Alberghini (ex 1705) che anch’essa non trova esatte corrispondenze a nessuna delle 4 datate in tabella, anche se come numero di pagina può corrispondere all’edizione olandese del 1743 (mentre la stessa ex 1706 di Alberghini può essere attribuita con ragionevole certezza all’edizione parigina del 1707 - Ferrara pag. 202).

L’edizione non conosciuta dalle fonti cartacee prese in considerazione in questa piccola ricerca di Les Delices de l’Italie dovrebbe quindi avere queste caratteristiche:

  • le tavole con numeri di tomo e di pagina separati
  • differente numerazione rispetto all’edizione 1743

Giunti a questa conclusione “aperta” – a nuove ricerche sul web per trovare riscontri alla possibile quinta edizione (davvero 1709? Con le caratteristiche della veduta di Boulogne in collezione BolognArt?) - va sottolineato inoltre, per completezza informativa che, come riporta il Brighetti, Pieter Vander Aa ha pubblicato nel 1729 in una sua opera un’unica incisione complessiva con le 5 vedute di De Rogissart (che ovviamente in questo caso non riportano più alcun riferimento di pagina come nel caso di provenienza dal Les Delices de l’Italie).

Hai delle altre informazioni utili a meglio specificare, correggere o offrire riscontri a quanto riportato in questo articolo? Scrivici!

 
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