Home Mappe Carte geografiche del XVIII Secolo Andrea Chiesa, Carta topografica di tutta la pianura bolognese, 1762

Andrea Chiesa, Carta topografica di tutta la pianura bolognese, 1762

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ANDREA CHIESA (e GIAMBATTISTA MIGLIARI)

"Carta topografica di tutta la pianura del bolognese cavata dalla carta da me Andrea Chiesa stampata dell'anno 1742, e in parte del ferrarese, e del ravegnano, desunta, rispetto alle valli di Marmorta, e di Argenta, dalla mappa giudicialmente fatta del 1739, e rispetto al restante, da dette valli fino al mare, dedotta dalla nuova carta fatta l'anno scorso 1761, d'ordine dell'e.mo sig. Cardinale Pier Paolo Conti visitatore apostolico. Aggiuntevi alcune variazioni seguite di poi, e riconosciute in visita concordemente da noi infrascritti, omesse alcune altre cose d'accordo, e che si rilevano dalle mappe originali prodotte negli atti della visita sopradetta. Andrea Chiesa perito per parte di Bologna. Giamb.a Migliari perito per parte di Ferrara. Ho fatto il confronto della presente carta con gli originali, e l'ho trovata conforme. Cento, questo di' primo aprile 1762"

Andrea Chiesa Carta topografica Pianura Bolognese 1762

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1480 mm x 1000 mm

Note: grande carta murale, rarità assoluta (A. Alberghini, Ferrara. La storia di un territorio in una collezione di mappe e vedute dal XV al XX secolo, 2008, p.61). In due fogli, ognuno suddiviso in 24 segmenti apposti su tela, uso viaggiatori. Incisori Gaetano Rappini e Giuseppe Benedetti. Come riportato nel titolo, questa carta deriva dalla precedente ("Carta del Bolognese per quanto esso si estende seguitamente dalle radici della Collina sino al Modenese, Ferrarese ed alla Romagna...") redatta dall'architetto e perito Andrea Chiesa, compilata sui rilievi eseguiti dal 1732 al 1738 e pubblicata nel 1742 (si vedano Archiginnasio Esemplare 1742 su tela - Archiginnasio Esemplare in fogli sciolti; conservate entrambe le edizioni; Archivio di Stato di Torino; Biblioteca Nazionale di Francia; una delle prime grandi carte topografiche italiane, G.Barbieri 1949). Riporta lo stesso Chiesa come nella carta del 1762 per alcune parti sia stato fatto uso di nuove informazioni desunte da ulteriori fonti o grazie a ricognizioni sul terreno. Differenti le due edizioni per le dimensioni/proporzioni (quasi quadrata quella del 1742, 192 cm x 198 cm), la scala (2000 pertiche di Bologna - 1742; 3000 pertiche di Bologna - 1762. La pertica bolognese corrispondeva a 3,8 metri), gli stemmi e la loro posizione (da uno solo a tre nell'edizione del 1742, tre - di Bologna, Ferrara e del Cardinal Conti - in quella del 1762 qui raffigurata) e, infine, il luogo di pubblicazione (Bologna per la prima edizione, Cento per la successiva).

Altre fonti bibliografiche: IGMI, IBC Regione Emilia-Romagna, V. Roncuzzi Roversi Monaco, La raccolta di piante della città e di carte del territorio bolognese conservate nella Biblioteca Comunale dellArchiginnasio, L'Archiginnasio, 1983, p.216; Marco Petrella, Chiara Santini, Stefano Torresani, Geo-grafie di un territorio. Studi e ricerche per un Dizionario storico dei cartografi in Emilia-Romagna, 2006, p.25; Franca Varignana (a cura di), Omaggio a Bologna materiali per un'immagine della città e del territorio, 1980, p.10; Lucio Gambi, Il disegno della macchina della terra, 1988, p.243 (nella raccolta "La cognizione del paesaggio" IBC e Bononia University Press); La carta del bolognese di Andrea Chiesa 1740-42, Grafis Edizioni, 1992; Roberto Almagià, Documenti cartografici dello Stato Pontificio, 1960, p.29.

Molte informazioni di interesse su Andrea Chiesa e la sua opera sono raccolte e reperibili soprattutto in Varignana F., Le collezioni d'Arte della Cassa di risparmio in Bologna. Disegni. II mappe agricole e urbane del territorio bolognese dei sec. XVII e XVIII, 1974 (che tra l'altro riproduce in appendice l'esemplare del 1762 dell'Archiginnasio, 8 fogli montati su tela).

Dall'opera di Franca Varignana citiamo i passaggi salienti per questo approfondimento:

Il 22 gennaio 1744 è pubblicata in Bologna L'Instruzione, o sia Compilazione di quelle cose, nelle quali devono essere versati tanto in Teorica, che in Pratica Li Periti Idrostatici, Architetti, Agrimensori, ed Agricoltori. I decreti bolognesi ricevono la sanzione nello stesso gennaio 1744 della Constitutio Sanctissimi D. N. Benedicti XIV Sum. Pont. (Papa Lambertini) e allindomani della pubblicazione dei decreti luscita del Catalogo ove sono raccolti i nomi dei confermati nella professione. Una lista nutrita tra cui Andrea Chiesa, abilitato in tutte e quattro le classi. (pp. 5-6). La carta del Chiesa è "la più vicina alla moderna nozione di 'cartografia'". In definitiva il metodo del Chiesa non si differenzia di molto da quello degli antichi gromatici romani, se non per lo strumento usato: la tavoletta pretoriana invece della groma ma, in entrambi i casi, si tratta di rilievi volti ad un fine eminentemente pratico. (p.18). La prima, originale carta del territorio viene realizzata più tardi dal Chiesa che adotta ancora la veduta iconografica"(p.21).

Roberto Almagià, in Documenti cartografici dello Stato Pontificio (1960, p. 29), scrive: "Questa carta abbraccia pertanto un territorio più vasto di quella del 1740-42. A sud, verso le colline, il limite è la linea, assai irregolare, Bazzano – Casalecchio – Bologna – Castel s. Pietro – F. Sillaro – Conselice – Valli di Lugo e di Fusignano – S. Alberto – F. Lamone. Ad ovest arriva fino al Panaro, ai confini col Modenese e col Ferrarese, a nord si spinge fino alla Stellata, a Figaroli, al Po Grande e a Ponte di Lagoscuro; ad est comprende un lembo delle valli di Comacchio e un brevissimo tratto di costa adriatica. Per la rete idrografica e per la rappresentazione delle località abitate non è che un’abile e fedele riduzione della carta precedente, ma per le “valli” di Poggio, Malalbergo, Baricella, ecc. introduce la indicazione delle più recenti opere idrauliche, come il Cavo Benedettino, che immette l’Idice e la Savena nel Po di Primaro, il Cavo delle Acque unite e qualche altra opera idraulica anche altrove qua e là. Le città non sono più rappresentate come prospettini, ma con segni convenzionali; i nomi delle località minori (anche masserie, chiese isolate, molini) si ritrovano quasi tutte salvo poche eccezioni; anche le case rurali isolate, che nella carta maggiore sono senza nome, non sono omesse. L’incisione di questa carta minore è assai migliore e pertanto si è preferito riprodurre questa nelle Tav. XLVIII-XLIX. A questa carta del Chiesa – non alla carta maggiore – credo che alluda il Padre Maire, quando menziona, senza nominare, l’autore, una carta della grande pianura bolognese per l’innanzi non data in luce, e stampata solo da pochi anni (…)".

Andrea Chiesa Almagià Andrea Chiesa Almagià

Le tavole XLVIII-XLIX che riproducono la carta di Andrea Chiesa in "Documenti cartografici dello Stato Pontificio" di Roberto Almagià (1960)

Provenienza: Italia

 
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