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Il Campo Trincerato di Bologna: storia e tracce fino ad oggi con la "Via dei Forti"

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Sono passati poco più di 150 anni ma le poche tracce rimaste rendono molto poco conosciuto un importante pezzo di storia: il Campo Trincerato di Bologna, antico sistema di fortificazioni a difesa della città. Pur essendo quasi totalmente scomparso ha avuto un ruolo importante e ha influenzato lo sviluppo urbanistico di Bologna e delle sue periferie. In particolare, nella zona collinare la viabilità fu modificata secondo le esigenze militari, mentre ad esempio, ad Ovest, la “testa di ponte” di Casalecchio limitò per anni la crescita oltre il fiume Reno della cittadina.

Ma quando fu costruito? Il 12 giugno 1859 il Legato Pontificio lasciò Bologna dopo la Seconda Guerra di Indipendenza. Il giorno successivo si formò una giunta provvisoria di Governo composta da Gioacchino Napoleone Pepoli, Luigi Tanari, Camillo Casarini e Antonio Montanari. 
Nelle settimane successive venne creata una Lega Militare che raccoglieva Parma, Modena, Firenze e le Legazioni Emiliano-Romagnole, comandate da Manfredo Fanti. 
Secondo un progetto del Generale Fanti, per difendersi da eventuali futuri attacchi da nord occorreva costruire tre piazzeforti - Piacenza, Bologna e Ancona - che potessero impedire per gli anni a venire ogni rischio del ritorno di soldati austriaci. 
 
Luigi Carlo Farini, intanto nominato Governatore delle Romagne, accettò il progetto, e nel febbraio 1860 venne presentata la pianta definitiva del Campo Trincerato. Nel raro manifesto in collezione BolognArt che segue, datato 14 settembre dello stesso anno, il Ministero della Guerra decreta relativamente agli espropri di immobili e terreni, con le modalità di loro valutazione economica tramite periti e di indennizzo ai proprietari, una volta da loro dimostrato con idonei documenti il relativo possesso.
 
Manifesto Campo Trincerato Bologna
 
Il Campo Trincerato di Bologna prevedeva una linea di difesa presidiata da circa 25.000 soldati. Era costituito da forti, terrapieni, lunette per una lunghezza di circa 12 chilometri attorno alla città e tra gli obiettivi mirava a proteggere anche l'area ferroviaria da poco costruita. 
 
La fortificazione di pianura, che andava dalla Testa di Ponte di Casalecchio a San Ruffillo, era composta da tre linee. La prima era quella dei Forti, posti in posizione avanzata ed isolata. La seconda era quelle delle Lunette, il cui nome derivava dalla forma e in alcuni casi - come ad esempio, la Lunetta Gamberini e la Lunetta Mariotti - si è conservato nella toponomastica, anche una volta scomparse le fortificazioni. 
La terza linea era composta da un trinceramento continuo, costruito a circa 1.000 metri dalle mura cittadine e che si fondeva in buona parte con la seconda linea delle Lunette. 
 
Il sistema difensivo conoscerà la massima espansione nel 1866, per poi avere un rapido declino, dopo lo spostamento alle Alpi della frontiera con l'Austria.

La "Via dei Forti di Bologna"

Come BolognArt abbiamo parlato già del Campo Trincerato nella nostra ultima pubblicazione CollinBO relativamente in particolare a Forte Bandiera a Monte Donato. Con la volontà di contribuire a divulgare e raccontare questo pezzo di storia della città abbiamo ideato "La Via dei Forti di Bologna", un percorso che porti a riscoprirne le antiche tracce utilizzando le risorse della collezione BolognArt come mappe e documenti.

FortidiBologna logo
 
In questo video (in versione prototipale), realizzato con Google Earth, potete "planare" lungo la Via dei Forti oggi e nella antica carta topografica realizzata da Ludovico Facchini.
 
 
 
 
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Sitografia per approfondimenti e fonti: